Visita guidata in italiano Sabato 21 Maggio 2016 ore 15.30
Firenze attorno all’anno mille: uno dei simboli più belli e una delle chiese più amate dai Fiorentini era e rimane San Miniato al Monte.
La chiesa prende il nome dal suo santo: San Miniato, il primo santo patrono di Firenze. La leggenda racconta che egli fosse un soldato romano di origine siriaca, che giunse a Firenze nel 250 d.C.
Dal I secolo d.C a Firenze si trovava già una comunità cristiana. Si dice che fu San Pietro stesso ad inviare dei cristiani a Firenze. Molto probabilmente San Miniato entrò in contatto con questa comunità e decise di trasformarsi in ‘soldato di Cristo’. I legati romani dell’imperatore Decio che nel 250 d.C. si trovavano a Firenze, non gli perdonarono questa decisione e lo condannarono a morte.Miniato fu condannato nell’anfiteatro fiorentino( che si trovava fuori dalle mura romane tra l’attuale Piazza Peruzzi e Piazza Santa Croce) prima a lottare con delle bestie feroci ma sopravvisse, allora per non farlo continuare a parlare e pregare gli fu versato del piombo fuso in gola, ma sopravvisse anche a questo, così alla fine fu decapitato e allora la leggenda dice che il santo raccolse la sua testa e s’incamminò verso il luogo che si dice avrebbe scelto per fare riposare le sue spoglie mortali: il monte delle Croci, che poi diventerà di San Miniato.
Il luogo di sepoltura citato nella leggenda del Santo non è casuale, infatti sembra che fin dal I secolo dopo Cristo quello fosse il luogo delle prime sepolture della comunità cristiana.
Si racconta che nel 1018 il Vescovo Ildebrando, trovò presso l’attuale Porta Santa le spoglie del Santo. Sul monte di S.Miniato allora si trovava una piccola chiesa paleocristiana, quindi per onorare questo ritrovamento molto importante, il vescovo Ildebrando d’accordo con l’Imperatore Enrico IV decise di erigere una nuova chiesa in onore del santo con le forme romaniche dell’architettura del tempo. La basilica di S.Miniato come la vediamo attualmente sarà conclusa nel 1207, come dice un’iscrizione incassata nel pavimento della chiesa.
La basilica di S.Miniato è un perfetto modello di chiesa Medioevale, è in stile romanico e piena di simboli, questi sono anni legati alle crociate e alle riforma della chiesa promossa a Cluny nel 910. La chiesa si schiera contro gli infedeli e gli eretici. In questi anni si hanno forti trasformazioni: si attua una riforma agricola, nascono le città come forme di aggregazione socioeconomica, crescono i commerci internazionali, si studiano le materie scientifiche ottenendo grandi progressi. Con la fine del IX secolo le sacre scritture acquistano una notevole importanza, in particolare l’Apocalisse di San Giovanni Evangelista, che sembra essere stata scritta durante gli anni di Nerone, 58-68 d.C. Apocalisse in greco significa “rivelazione“.
I monaci della comunità benedettina di San Miniato conoscevano molto bene l’Apocalisse e sembra che l’abate abbia avuto un ruolo molto importante nella costruzione della chiesa, impartendo istruzioni ben precise all’architetto e ai tagliapietre. Tutti conoscevano molto bene le sacre scritture ed ambivano a costruire la casa della Parola di Dio riportando nella costruzione della chiesa stessa dei chiari riferimenti ad esse.
La facciata della chiesa di San Miniato è piena di simboli e numeri citati all’interno dell’Apocalisse. L’uso dei simboli ha un’origine molto antica poiché aveva già un largo uso nella religione ebraica.
Il primo simbolo è il luogo stesso dove è stata costruita la chiesa. Si tratta di un monte: il monte è il luogo in cui l’uomo si unisce al cosmo, per Platone nel cosmo ( iperuranio) avevano luogo le idee, mentre per gli ebrei ed i cristiani è il luogo dove si trova Dio.
Il sette è un esempio dei numeri impiegati in maniera simbolica sulla facciata di San Miniato. Sette sono i simboli che si trovano nella parte alta del timpano, sono sei candelabri con al centro una croce. La Croce è il simbolo di Cristo i candelabri rappresentano la luce e la sua vittoria che avverrà con il Giudizio finale. Chi entra nella casa di Dio deve avere lo spirito acceso, infatti i candelabri li ritroviamo anche su di un’altra bellissima facciata Fiorentina di epoca romanica: quella della chiesa di San Salvatore al Vescovo.
Nell’Apocalisse si trovano riferimenti continui al numero sette: sette sono le chiese dell’Asia Proconsolare, a cui San Giovanni destina la sua profezia e che vivranno in eterno, sette sono gli angeli e i candelabri accesi che li simboleggiano, sette sono anche i Cavalieri dell’Apocalisse.
Il timpano stesso è un altro simbolo, con i suoi tre lati uguali è legato al numero tre che rappresenta la Trinità. La nuova Gerusalemme Celeste evocata nell’Apocalisse di San Giovanni si concretizza sulla terra con i numeri e la geometria. Molti altri animali reali o mitologici e numeri vari accompagnano i testi apocalittici che trattano delle questioni della fine del mondo terreno, quali la salvezza, la rivelazione divina, il destino dell’umanità e per rendere tutto ciò più comprensibile al tempo si usavano formule e riferimenti allusivi che tutti erano in grado di comprendere immediatamente.
È curioso come invece oggi non sia più così, il linguaggio è mutato, noi guardandoli oggi vediamo solo delle figure,visivamente ne otteniamo un effetto piacevole poichè spesso con la loro simmetria creano un ordine percepito dal nostro occhio, ma il loro significato sfugge,necessita di interpretazione e per fare questo si deve trovare la chiave giusta per cogliere il significato, e tutto questo oggi risulta molto faticoso.
La chiesa di S.Miniato può essere considerata una grande professione della fede Medioevale, pensata per il popolo dei fedeli fiorentini dell’epoca, piena di fascino e mistero per i turisti di oggi.
Questa basilica è uno dei miei luoghi del cuore, da qui si vede tutta Firenze e la sua incredibile bellezza. Il mio tour alla basilica di San Miniato al Monte vuole portarvi indietro nel tempo per condividere la bellezza, le storia ed il mistero di questo luogo.
Per maggiori informazioni o prenotare il tour, inviate una e-mail a: giannamercatanti@yahoo.it oppure attraverso i contatti del sito.